“Now and then”: Dai Beatles a Mark Stent, passando per Peter Jackson.

Facciamo un po’ di ordine perchè i fatti sono parecchi e la confusione anche:
Per alcune persone è bastato accostare il concetto di intelligenza artificiale ai Beatles per suscitare un esplosione di risentimento. Come se questo brano fosse stato creato con uno di quei sistemi tipo chatGPT.

No. Non è così.

Per capire “Now and then” bisogna conoscere la storia del brano e l’intento dei Beatles: proviamo a riassumere il tutto spiegando anche gli aspetti tecnici della produzione in studio e non solo.

Entro in scivolata sull’uscita discografica: già in passato, antologie e brani dei Beatles, sono stati pubblicati a ridosso del Natale.
Poteva essere scelto un periodo migliore dell’anno.
Questa cosa suona male, si.

Dal punto di vista della produzione invece, tutto nasce intorno agli anni 90, quindi dopo la morte di John Lennon.
I Beatles (rimasti in tre) si trovano insieme, in studio, per rimaneggiare alcuni brani in vista della futura pubblicazione dei due dischi “Anthology” 1 e 2.
Riscoprono una vecchia cassetta con all’interno tre brani che John Lennon aveva registrato sotto forma di Demo intorno al 1978.

In quella cassetta si trova anche il brano “Now and then”.
Gli altri due brani sono “Free as a Bird” e “Real love” che trovate nelle due Antologie pubblicate nel 1995 e nel 1996. Tra l’ altro sono i brani che aprono i due dischi, e sono gli unici inediti. (“Free as a bird” capolavoro indiscutibile)

Questi due brani sono registrati abbastanza bene da John Lennon e nonostante la voce si trovi su una traccia stereo insieme al pianoforte (quindi non separata) la fase di registrazione è sostenibile.
Così, i Beatles, nel 1994 (Paul, Ringo e George) riescono a registrare le loro parti tramite quello che viene definito “overdub”: si manda in play il brano di Lennon originale e si “registrano sopra” (su tracce separate) basso, batteria e chitarra. Il lavoro di produzione procede in modo molto naturale nonostante si stia mettendo mano a registrazioni molto datate.
Considerando anche i diversi limiti tecnici dovuti alla tecnologia degli anni 90.
I due brani vengono prodotti da Jeff Lynne e pubblicati, come dicevo sopra, nelle due antologie del 1995 e 1996.

“Now and then”, il terzo brano, non ha avuto la stessa fortuna.
Purtroppo la registrazione fatta John Lennon non è così gestibile come si pensava: procedendo sempre per overdub, i tre Beatles, non riescono a registrare le loro parti: nel momento in cui si deve aggiungere uno strumento “sopra” agli altri già presenti, il pianoforte maschera la voce (quindi la rende poco udibile) e per i Beatles diventa complicato gestire la performance strumentale. La voce è il loro “strumento guida”.
Nel 1994 il lavoro viene lasciato in standby per un limite tecnico e per volontà dei tre Beatles.
E a quanto pare fanno bene!

Andiamo al 2021.
Peter Jackson sta producendo la serie “Beatles: Get back” che vi consiglio di guardare (la trovate su Disney a questo link).

Per la produzione del documentario P.J. deve gestire una quantità di materiale video incredibile e le registrazioni audio che deve editare sono parecchio compromesse e datate: in molti casi isolare e pulire le interviste e gli spezzoni di brani dei Beatles diventa impossibile.
Ve la faccio semplice: Peter Jackson insieme al suo team progetta un sistema basato su machine learning (quindi di fatto un’AI). Viene quindi creato un software in grado di riconoscere e separare le voci dei quattro Beatles dai rumori o dai suoni sottostanti. In questo modo le voci vengono “divise” ed esportate come tracce audio singole, rendendo il lavoro di montaggio molto più veloce, fluido e di alto livello; considerate che il documentario viene distribuito da Disney (capolavoro indimenticabile della storia della musica).

Avete già capito?! … Nel 2022, Il brano “Now and then”, viene consegnato dai Beatles nelle mani di Peter Jackson che, tramite questo software pilotato da AI, riesce a estrapolare la voce di John Lennon: questo è il momento in cui i Beatles capiscono che possono “far rivivere” finalmente il brano lasciato in standby nel 1994.

Ottenute quindi le tracce divise di voce e pianoforte, vengono registrati degli overdub di batteria e basso da Ringo e Paul.
Inoltre vengono in parte recuperate le chitarre dalla versione del 1994, registrate da George Harrison. La chitarra slide che ascoltate nel brano è invece registrata da Paul McCartney ed è un tributo a George Harrison.
Il brano viene prodotto da Giles Martin1 che, tra le altre cose, arrangia gli archi presenti nella canzone, registrati ad Abbey Road.
Tutte le tracce audio vengono poi inviate all’onnipotente Mark “Spike” Stent2, che realizza il mixaggio di “Now and then” nel corso del 2023.

I Beatles, ancora una volta, dopo 50 anni riescono ad essere formidabili visionari, sperimentatori e artisti incredibili.

Questa è storia della musica e ciò che ascoltiamo sono i 4 Beatles che stanno suonando insieme, di fatto per l’ultima volta: John nel 1978, George nel 1994, Paul e Ringo nel 2022. Si, è vero.. Il brano non è paragonabile ad altri capolavori dei Beatles, ma è emozionante dal primo secondo.

Ora chiudete gli occhi, fate play e ditemi se la voce di John Lennon vi sembra generata con l’AI.

  1. Si! Giles è il figlio del mitico George Martin, ovvero il quinto Beatles: colui che ha registrato e prodotto quasi tutti i dischi della band di Liverpool. Capite che si chiude un cerchio. ↩︎
  2. Mark Stent: per la cronaca uno dei mix engineer e produttori più importanti della scena internazionale. Io credo che abbia più Grammy Award che piastrelle in casa. Tra la miriade di dischi passati sotto i suoi fader ci sono tutti i primi dischi degli Oasis, Madonna, Muse, Florence & the Machine, Coldplay e, visto che è appena stato pubblicato, l’ultimo disco dei Blink-182. ↩︎

Per realizzare questo articolo ho miscelato i miei pensieri ad alcune fonti esterne, eccole:
“Extra Colas” newsletter di Emiliano Colasanti: uno dei pochi discografici da seguire.
“Now and Then” il documentario che trovate su Disney.
“Beatles: Get Back” sempre su Disney.
Questo articolo su Mixonline -> LINK
Questo articolo su PluginAlliance -> LINK

Mi chiamo Riccardo Carugati e sono un produttore musicale.

Sfrutto microfoni, pelli e corde per produrre musica insieme agli artisti.

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