Perchè ho smesso di mediare con me stesso


Facciamo un passo indietro.

Ho una storia da raccontare: per molto tempo mi sono svegliato contento di essere contento. 

Ero gasato: registravo, mixavo dischi, vedevo artisti e conoscevo persone nuove. Ero “dentro” al frullatore discografico, esattamente dove una figura come la mia doveva essere secondo il sistema e il modo di pensare. Ho avuto la fortuna di vivere esperienze per me incredibili e inaspettate, ringrazio ogni singolo giorno di quel periodo per tutto quello che ho ricevuto. Sapevo che stavo facendo il lavoro più bello del mondo, nel modo “giusto”.

Passato qualche anno, invece, mi sono accorto che non facevo il mio lavoro nel modo giusto PER ME e mi sono chiesto “perché?!”

Produrre musica e sviluppare un progetto con gli artisti non è “fare musica secondo uno schema predefinito” ma procedere basandosi sul proprio senso, quindi è un ricerca continua. Questo vale per me ma sopratutto per gli artisti con cui lavoro.

Capire il proprio senso è la cosa più semplice del mondo, solo che non c’è un manuale univoco e non te lo insegnano a scuola o quando sei piccolo, quindi, diciamolo, è vero un casino!
Oltretutto, quando trovi il tuo senso, il giorno dopo l’hai già perso perché  si evolve, cambia, così come cambiamo noi. Devi allenarti per riuscire a restargli sempre incollato.

Il senso “giusto” di fare il mio lavoro era dettato da diverse entità esterne, escluso me. In pratica il senso del mio lavoro non ero più io.

Ho smesso di mediare con me stesso e ho deciso di non fare più alcune cose:

Non voglio produrre musica ogni giorno anzi, non voglio produrre solo musica a dirla tutta! Mi annoio. Per questo non mi piace essere associato a un solo genere, ad esempio.

Voglio lavorare con chi si riscontra nel mio modo di essere e nella mia visione. Mi piace produrre con persone che mi danno energia e che a loro volta sono contaminate dalla mia.

La musica non può stare davanti a tutto: funziono come produttore perchè sono un papà, un amico, un pescatore, un compagno e viceversa.

Nella mia equazione c’è bisogno di equilibrio tra le parti.

In altre parole mi sono accorto che stavo procedendo in un senso contrario al mio, facendo molta fatica a mantenere la strada.

Ora invece continuo a fare la stessa fatica proseguendo nel mio di senso, ma da qualche tempo mi sveglio di nuovo contento di essere contento.

Mi chiamo Riccardo Carugati e sono un produttore musicale.

Registro le tue idee, miscelo le tracce degli strumenti e produco i tuoi brani.

Gli artisti mi chiamano produttore, a me piace essere il primo fan del tuo progetto.

Se vuoi scoprire cosa faccio clicca qui.

Per qualsiasi richiesta o informazione, puoi scrivermi un’ e-mail a: ricky@rickycarugati.com